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Due vite

  • Immagine del redattore: Silvia Serpe
    Silvia Serpe
  • 13 feb 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

É il titolo della canzone con il quale Marco Mengoni ha trionfato e addirittura dominato il festival di San Remo giunto alla 73° edizione.

É anche però l'essenza del runner, mi riferisco all'avere due vite. Una dedicata al lavoro e alla famiglia, mentre l'altra allo sport e nella fattispecie alla corsa. La domenica che sia un semplice allenamento o una gara, diventiamo tutti uguali soprattutto se siamo di giallo vestiti. Non siamo più avvocati, commercialisti, dentisti, rappresentanti, amministratori delegati o umili e semplici tabaccai ma diventiamo nella nostra seconda vita dei runner quasi professionisti. Si perché il running, credo sia l'unico sport, in cui anche tu puoi vincere una gara. Non ci sono classifiche, serie o leghe. Si parte tutti dalla stessa linea e semplicemente vince chi arriva primo.

Sembra facile detto così ma noi sappiamo che dietro c'è tanto lavoro, fatica e sudore. Molto tempo sottratto alla nostra vita. Ne sa qualcosa Gabriela che ieri a Verona ha concluso la sua prima mezza maratona nella "Giulietta e Romeo Half Marathon". Ovviamente al fianco c'era il suo Romeo (nella seconda vita) Michele Gregorini Ricca incerto se stare con lei o stressare un ottima Francesca Tabeni.

Altra nota da sottolineare l'ottimo esordio in maglia RP di Federico Lo Conte che ovviamente non può, per rispetto, distaccare di molto il "suocero" Stefano D'aprile.

Ecco i risultati dei nostri:

SCOPELLI PAOLO 1h48'

LO CONTE FEDERICO 1h49'

RINALDI SOFIA 1h53'

D'APRILE STEFANO 1h54'

RINALDI PAOLO 1h 56'

TABENI FRANCESCA 1h 56'

GREGORINI RICCA MICHELE 2h 23'

GIANNONI GABRIELA 2h 23'

Vittorie nel maschile per l'etiope Mikesa Mengesha con solo 15 secondi sopra l'ora netta; al femminile taglia per prima il traguardo la keniana Janeth Chepngetich che in 1:06:58 stabilisce il primato del percorso.

Presenza come sempre massiccia con quasi 8 mila corridori, tragitto modificato e a sentire le varie testimonianze più piacevole e scorrevole.




Tornando in terra bresciana eravamo presenti anche nell'ormai tradizionale "Giro dei grassi" che non é corso da gente in sovrappeso ma che prende il nome dalla località "grassi" in zona Concesio.

Per noi un grande trio formato da Paolo Zaccuri e i Giulietta e Romeo nostrani: Barbara Giusti e Danilo Braghini.

In programma vi erano tre percorsi di 19 (D+ 900 mt), 14 (D+ 700 mt) e 8 km (D+ 300 mt).

Ovviamente abbiamo partecipato alla variante più lunga. Gara nel maschile vinta da Pedretti in 1h 42', che regola oltre 100 finisher, mentre nel femminile a vincere é stata Chiara Baresi in 2h 13'. Proprio il nostro Paolo sfiora l'impresa e per soli 8 secondi rimane fuori dalla top ten assoluta. Tempo finale un grande 2h 01'. Iscritti all'ultimo e a sorpresa nella settimana di s.Valentino non potevano mancare Barbara e Danilo che chiudono in 2h 57'. Bravissimi!



Per tutti gli altri allenamento ritardato causa ore piccole per assistere alla. finale di San Remo e a ranghi ridotti. Crediamo che il fatto di alcune defezioni sia dovuto dalla mancanza del dolce di Nunzia. Come darvi torto.

Partenza dal polivalente forse anche (per quelli che rimarranno a Brescia) per provare il probabile percorso della gara di settimana prossima.

Una dozzina di chilometri lungo gli argini dei fiume Mella. Agli ordini del capitano Beppe Rossini, vi erano: Giorgio Borgognoni, Luciano Bonici, Barbara Violini, Barbara Borghetti, Claudio Bignotti, Gianfranco spillo Zambelli, Simona Bonera, Stefano Murari e Salvatore Salvo Amoruso.



Personalmente vorrei avere una seconda vita o meglio essere una mosca, per poter spiare le varie situazioni che vi saranno nel prossimo weekend, durante la trasferta societaria a Massa Carrara in modo da carpire vari segreti e gossip. In particolare vorrei vedere la vigilia dei nostri 3 maratoneti: Gariano, Bonera e Braghini. In bocca al lupo a voi e a tutti gli altri in particolare a chi correrà per la prima volta i 30km.

Tanti lettori che non corrono mi scrivono: "Chi ce lo fa fare?"

Per la risposta prendo spunto dallo stesso Mengoni, che in una intervista rilasciata ha commentato così la canzone vincitrice: "vuole essere un inno alla vita, dobbiamo viverla così com’è, accettarla senza arrovellarsi la mente e il cuore con domande che tanto non avranno mai risposte".

Bella canzone, nel testo è implicito un invito a vivere intensamente ogni attimo, compresi quelli di apparente monotonia, come se fosse l’ultimo.

Un bel stimolo e un mantra per la nostra trasferta.


P.S: Ziz ripensaci!


 
 
 

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